Rosalia era una giovane nobile della famiglia de’ Sinibaldi, che visse e fu educata nella corte di Ruggero II di Sicilia, nel secondo secolo degli anni mille. La tradizione racconta che fu chiesta in sposa da un conte, come ricompensa per aver salvato il re da un attacco di un animale feroce.

Rosalia proprio il giorno prima delle nozze, ebbe una apparizione di Gesù e, scossa nel profondo, decise di abbandonare la vita di corte per dedicarsi a quella contemplativa e solitaria. Decise così di non convolare a nozze con il conte che la aveva chiesta in sposa e di rifugiarsi in un monastero. Per sfuggire alle continue richieste di convincimento alle nozze, Rosalia si spostò in una grotta fuori dalla città, all'interno di uno dei possedimenti del padre e, successivamente, si mosse in quella di Monte Pellegrino (rilievo montuoso palermitano), che la ospiterà fino alla sua morte, nel 1170.

​

Santa Rosalia è divenuta ufficialmente patrona della città agli inizi del 1600 quando, la leggenda vuole, Palermo fu liberata da una terribile peste, dopo una processione lungo le vie della città in cui furono esposte le sue reliquie.

La Santuzza, come la chiamano i devoti palermitani, viene celebrata in particolare nel periodo estivo, durante le giornate del Festino*, il 14 e 15 luglio, e il 4 settembre in occasione della “acchianata” a Monte Pellegrino (lett. “salita”), fatta rigorosamente a piedi dai fedeli fino ad arrivare al Santuario della patrona.

​

La statua di ceramica raffigurante Santa Rosalia che fa da sfondo a questo articolo, è stata donata alla città dal noto ceramista Nino Parrucca e costituisce una parte del presepe subacqueo del Porto di Mondello. La statua della Santuzza, si trova sulla recinzione della passeggiata del porticciolo della borgata, circondata da mare azzurro, da barchette di legno e, naturalmente, dal costante chiacchiericcio di una borgata viva e colorata come quella di Mondello. La statua è posta fuori dall'acqua ma è possibile scorgere sotto ai suoi piedi, proprio tra le onde del mare, delle altre statue sommerse, facenti parte, appunto, della composizione donata dall'artista in onore dei pescatori che animano con la loro attività l’economia della città e del borgo.

​

A Palermo, il collegamento con il mare e con la storia antica che leviga ogni angolo di strada, è qualcosa di visibile in ogni elemento culturale e sociale della città e, grazie anche a questa installazione, nella simbologia religiosa.