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Sfincionello senza anciove
Lo sfincione è un piatto tipico della tradizione culinaria di Palermo che si può generalmente trovare al panificio o per strada, quando lo si acquista direttamente dal camioncino dello “sfincionaro” (ovvero il venditore di sfincione). Lo sfincione è infatti nella lista dei più famosi cibi di strada di Palermo (e secondo me, anche dei più buoni).
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È una sorta di pizza alta e molto soffice con la base croccante, condita con salsa di pomodoro e cipolla, origano, acciughe (ovvero le anciove) e quadratini di caciocavallo, tipico formaggio stagionato siciliano. Quello rappresentato nella foto è infatti una variante della ricetta originale, che prevede appunto le acciughe.
Lo sfincione è generalmente prodotto nelle classiche teglie nere rettangolari del panettiere, che gli conferiscono quella inconfondibile crosta a volte bruciacchiata nel bordo, ma è facile trovarlo anche in versione mignon e tonda (o ovale), ideale da mangiare “a merenda”, o come fanno i palermitani più coraggiosi, con il caffè delle 10.30 di mattina. Nella sua versione mignon, lo sfincione diventa sfincionello.
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La pasta con la salsa di pomodoro è quella più classica e conosciuta, ma esiste anche il cosiddetto Sfincione Bagherese (ovvero di Bagheria, località molto vicina a Palermo) che sarebbe invece bianco, cioè senza salsa di pomodoro e condito con tuma* e ricotta, più una spolverata di “mollica” (pangrattato).
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Ho scelto di dedicare uno spazio particolare a questo piatto perché per me rappresenta un vero e proprio simbolo della tradizione siciliana e dei momenti trascorsi in famiglia. Infatti, sebbene sia possibile gustarlo tutto l’anno, ci sono dei momenti particolari in cui lo sfincione trionfa sulle tavole dei palermitani, per esempio durante il pranzo per la festa religiosa dell’Immacolata dell’8 dicembre (nota anche come “Festa della Madonna”) o, in alcune tavole, anche per la cena della Vigilia di Natale.