Foto & chiu assai (pics & more)
Il gelato del Bar La Vela
Da siciliana, da Palermitana e da amante del gelato quale sono, qualche riga sulla gelateria La Vela mi sembra più che doverosa.
​
Chi ha già letto altri articoli di questo blog, sa che il mio stile di scrittura è senza troppe pretese e che non ho alcun interesse ad improvvisarmi “guida cittadina” artistica o storica (per quello c’è già, tra le tante opzioni esistenti, il manuale del palermitano adottivo Giuseppe Bellafiore); piuttosto mi piace l’idea che i “miei lettori” (e ci tengo a mettere le virgolette vista la poca notorietà attuale di questo spazio online) percepiscano in ogni riga l’autenticità e la passione per la mia terra che mi portano a scrivere freneticamente e premendo con forza i polpastrelli sulla tastiera del pc, che percepiscano l’amore con cui provo a descrivere e farli immedesimare rispetto alle emozioni che provo quando parlo della mia amata Sicilia.
E proprio per questo motivo, vorrei dedicare uno spazio a quei luoghi o a quei sapori che magari possono sembrare meno rappresentativi rispetto ad altri ben più notori ad un estraneo alla regione.
La Gelateria La Vela mette insieme due delle cose che rendono noi siciliani così famosi, ovvero il mare e il gelato, rigorosamente dentro alla brioches con il tuppo (lett. chignon, come quello dei capelli).
La gelateria, che tra l’altro è pluripremiata e ben nota tra gli abitanti del capoluogo siculo, si trova in Piazza Bordonaro, davanti alla spiaggia del quartiere Vergine Maria su cui poggia le basi delle sue mura che hanno lo stesso colore del sole, la tonnara Bordonaro, non lontana da quella dei Florio.
Il panorama in cui si inserisce il piccolo locale è, quindi, quello di uno scorcio marinaro di una città il cui cuore batte al ritmo delle onde del mare che la abbraccia da nord. Il locale si affaccia letteralmente su una piccola terrazza da cui è facile scendere per raggiungere i ciottoli bagnati dall’acqua cristallina. In questa piccola terrazza sono disposte delle sedie di metallo leggero abitualmente spostate verso la vista per apprezzare ancora di più il momento di pausa che si concede il cliente del posto.
Ed ecco, infatti, che quel gelato si trasforma in realtà in un momento di connessione totale con il territorio, un momento in cui qualunque rumore o pensiero negativo viene assorbito e annullato dall’acqua che si muove lentamente davanti agli occhi, mentre i gabbiani disegnano dei semicerchi nel cielo e qualche vela taglia delicatamente il mare. E nel frattempo si assapora il gelato più buono che si possa mai trovare, un gelato che viene ancora conservato nei cestelli frigoriferi coperti con il coperchio in acciaio come quelli di una volta, perché il gelato de La Vela non ha bisogno di mettersi in mostra in una vetrina come siamo abituati a vedere usualmente nei bar.
E ogni morso rivela in modo armonico gli ingredienti del preparato che sono soprattutto la tradizione, il mare e il suo silenzio.
Quando mangio la brioche con gelato al pistacchio e alla nocciola de La Vela, sento queste emozioni, sento che il panorama attorno a me diventa più bello e vedo le sue sfumature più nitide, ma soprattutto sento il silenzioso rumore del mare che mi ipnotizza e che mi fa sentire in pace.